Novembre 2020 –

Nel 2017, la Legge Iori fu approvata in Camera dei Deputati ma il suo iter legislativo si interruppe in Senato dove si arenò; successivamente la Senatrice riuscì a far inserire uno stralcio della sua proposta in sede di Legge Finanziaria 2018, questo stralcio comprendeva all’art.1 i commi dal 594 al 601. 

In questo modo si dà l’avvio ad un massiccio intervento a sanatoria che riguarderà un gran numero sia di laureati in Scienze dell’Educazione, che erano privi di un riconoscimento giuridico, sia di operatori sociali che, seppur privi di tale laurea, erano però in possesso di percorsi professionali in ambito socio-educativo e assistenziale. 

Pertanto, la qualifica di Educatori viene riconosciuta sulla base di criteri di anzianità anagrafica, percorsi professionali e possesso di titoli vari. Inoltre il comma 537 introduce la possibilità di iscrizione negli elenchi speciali ad esaurimento per chi abbia svolto ‘attività professionale per un periodo minimo di trentasei mesi, anche non continuativi, negli ultimi dieci anni per continuare a svolgere le attività professionali previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento.

Con la legge finanziaria per il 2019 (legge 145/2018) sono stati approvati altri due gruppi di emendamenti che hanno cambiato ulteriormente la normativa della categoria “educatori”: in particolare per quanto riguarda la relazione tra sociale e sanitario. Il noto comma 517 aggiunge dopo le parole «socio-assistenziale, limitatamente agli aspetti socio-educativi» (all’articolo 1, comma 594) un’altra frase: «nonché, al fine di conseguire risparmi di spesa, nei servizi e nei presidi socio-sanitari e della salute limitatamente agli aspetti socio-educativi». 

La storia recente ci parla dell’emendamento 33.0.1 al disegno di Legge S 1925, approvato al Senato nel testo di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” con cui si sono volute approvare “Misure urgenti per la definizione delle funzioni e del ruolo degli educatori socio pedagogici nel presidi socio sanitari e della salute”. https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=88621 

Il nostro lavoro ci ha abituato a considerare “normale” collaborare con tante professionalità diverse che, con la loro specificità, si trovano ad operare insieme in ambito sanitario ma non possiamo considerare normale la “sovrapposizione” di figure professionali, percorsi formativi e ruoli come invece il Disegno Iori sembra voler ottenere a tutti i costi. La caparbia ricerca di una figura unica, fortemente sostenuta anche da “sigle di imprenditoria sociale” (cit.articolo FNO succ.) porterà alla compresenza nello stesso servizio di entrambi gli educatori (Professionali sanitari e Socio pedagogici) che avranno ruoli, funzioni e anche, stipendi diversi. 

Potrebbe essere legittimo pensare che gli interessi che spingono questa ricerca siano accademici, professionali  ma, soprattutto, finanziari in termini di un sostanzioso risparmio economico per chi questi servizi li gestisce? 

Questo breve, e non assolutamente esaustivo, articolo ha voluto solo ripercorrere velocemente alcune fasi di uno “strano” percorso di riconoscimento di una figura professionale che è passato attraverso emendamenti e Leggi Finanziarie. Un percorso che dovrebbe essere valutato attentamente prima di proseguire ulteriormente in questa direzione perchè non è scontato che il legittimo sia necessariamente anche giusto.

http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=88671 .

Nel link successivo potete leggere le parole preoccupate espresse dalla Federazione Nazionale Ordini TSRM PSTRP sul ruolo degli Educatori Socio Pedagogici in ambito sanitario e sull’ampia campagna di disinformazione rispetto agli Ordini Professionali messa in atto in questi mesi. 

Professioni sanitarie, FNO TSRM PSTRP: «Preoccupa ruolo …